Fiabe Giapponesi

Alcune delle fiabe giapponesi più famose che tutti i giapponesi conoscono

Indice Fiabe Giapponesi

  1. Momotaro, ragazzo della pesca (Peach Boy)
    La storia di un ragazzino che si chiama "Momotaro", cioé in inglese "Peach boy"
  2. Urashimataro, Pescatore Urashima Taro
    La storia di un ragazzo che va al palazzo nel fondo del mare.
  3. Kasajizo, Copricapi di paglia sulle Statue Jizo
    La storia di un povero anziano al fine dell'anno.
  4. Hanasaka Jiisan, Nonno che fiora i ciliegi
    La storia di un anziano che ama il suo cane.
  5. Bunbuku Chagama, Bollitore che condivide la felicità
    La storia di un animale Tanuki intelligente

Momotaro, ragazzo della pesca (Peach Boy)

C'era una volta un nonno e una nonna, che vivevano in campagna.

Un giorno il nonno decise di andare a tagliare l'erba in montagna, e la nonna andò invece a lavare i panni al fiume.

La nonna stava lavando i panni, quando ad un certo punto una grande pesca che fluttava nel fiume, gli si avvicinò, e là chiamò, donbrakokko donbrakokko. La nonna non sapendo cosa fare prese la grande pesca e la portò a casa, e decise di asppetare l'arrivo del nonno.

Il nonno tornò a casa e la nonna gli fece vedere la grande pesca che aveva trovato al fiume, il nonno visto la pesca così grossa, decise di tagliarla, la pesca allora fù aperta. Ma incredibilmente il nonno e la nonna videro che al suo interno c'era un bambino!!! Gli diedero nome "Momotaro", vuol dire ragazzo pesca, perché lui era nato da una grande pesca.

Passarono glin anni e Momotaro mangiava e cresceva sempre di più, diventò così grande e buono.

Un giorno Momotaro, venne a sapere che gli orchi dell'isola venivano a fare del male e a rubare ai poveri contadini, così pensò che era ora che qualche d'uno si decidesse ad andare a dare una lezione a questi orchi. Andò a casa e lo disse con i nonni,il nonno e la nonna gli dissero che era molto pericoloso andare all' isola, ma Momotaro ormai aveva deciso di andarci.

La nonna cosi preparò qualche "Kibi dango"(dango è un dolce giapponese), è rotondo e giallo, e fortifica quando lo si mangia. E li diede prima di partire a Momotaro.

Momotaro salutò i nonni è partitì per l'isola degli orchi. Mentre camminava,  incontrò per strada un cane. Il cane gli disse "Momotaro-san, mi darai uno dei quei kibi dango?" Momotaro rispose "Certo, se vieni anche tu a combattere con gli orchi..." Il cane accettò e partì con Momotaro verso l'isola.

Mentre camminavano, incontrarono una scimmia. La scimmia disse "Momotaro-san, mi darai uno di quei kibi dango?" Momotaro risponde "Certo, se vieni anche tu a combattere gli orchi..." La scimmia rispose di si' e si uni' anche lei, e cosi' tutti insieme ricominciarono a camminare. Ma mentre camminavano, incotrarono un fagiano. Il fagiano disse "Momotaro-san, mi dai uno dei quei kibi dango?" Momotaro risponde "Certo, se vieni anche tu a combattere i orchi..." Il fagiano disse di si, è si'uni' a Momotaro.

Tutti insieme continuarono a camminare. E finalmente arrivarono all'Isola degli orchi. Aprirono la porta dell'isola e cominciarono ad attaccare gli orchi, che erano armati di  grandi bastoni . Il fagiano li attacca dal cielo, il cane li morde, la scimmia li graffia.

La battaglia durò parecchio, ma alla fine gli orchi sfiniti si arresero, e promisero di non attaccare mai più la gente della campagna, e diedero anche come risarcimento per la povera gente, tutti i loro tesori, e gioielli a Momotaro.

Così Momotaro ritornò a casa con tutti questi tesori, e i nonni e la gente della campagna gli fecero una grande festa, e vissero tutti felici e contenti.

La canzone di Momotaro

Momotaro-san, Momotaro-san

Okoshi ni tsuketa kibi dango

Hitotsu watashi ni kudasai na

Agemasho Agemasho

Kore kara oni no seibatsu ni

Tsuite yuku nara agemashou.

Sig.Momotaro, Sig.Momotaro,

Kibidango(polpette di riso) che ha sulla coscia

Me ne da una per favore.

Te la do te la do

Se tu vieni a battere gli orchi con me adesso.

Urashimataro, Pescatore Urashima Taro

C'era una volta un ragazzo giovane che faceva il pescatore , e viveva con i suoi vecchi genitori.

Un giorno Urashima Taro andò a pescare al mare come tutti i giorni. Quando arrivò vide in lontananza dei ragazzini e una tartaruga. I ragazzini stavano maltrattavano la tartaruga. Urashima, visto che la tartaruga soffriva, gli disse di smetterla. "Ragazzini, non fate così. Non dovete maltrattarla." E così i ragazzini si vergognarono di quello che stavano facendo, e smisero immediatamente.

La tartaruga ringraziò tantissimo Urashima, e voleva fare qualcosa per lui. " Signor Urashima, venga con me. La posso portare in un bellissimo luogo." Urashima sapeva che doveva tornare dai genitori, ma  accettò di andare a vedere quel luogo per un po'.

Urashima, sedette sulla schiena della tartaruga, lui entrò in mare, e così partirono. Finalmente arrivarono ad un grande castello nel mare. Si chiamava Ryugujo, (Il castello del drago). Era bellisimo e non si poteva dipingerlo.

Al suo interno c'era una bellissima principessa, si chiamava Otohime. Otohime diede una gran festa per Urashima; fece fare tantissimi piatti buonissimi, la danza dei dentici e delle sogliole...

Urashima intanto pensava che doveva tornare subito dai genitori, perché era già da troppo tempo che era via di casa, ma non riusciva a tornare.

Così passarono 3 giorni da sogno... Prima di partire, Otohime preparò un regalo per Urashima. E disse a Urashima, "Se  ci sara qualche problema, apri questa scatola."

Urashima così tornò alla spiaggia dove aveva incontrato quella tartaruga 3 giorni prima. Ma appena arrivato  si sentitì un po' strano. Gli pareva che il paesaggio fosse differente.

Urashima andò verso casa dove vivevano i suoi genitori. Ma arrivando trovò tutto differente. Non c'era più la sua casa, anzi non c'era più il suo villaggio, non riconosceva più niente di quel luogo..

Urashima così domandò ad una persona che stava passando di lì perchè non c'era più la sua casa. Quella persona non lo sapeva, ma disse così, "Ho sentito che nei tempi remoti un pescatore era andato al mare e non era più tornato."

Sentendo questo storia Urashima diventò molto triste, e capì che mentre lui si era divertito 3 giorni al Castello del drago, qui contemporaneamente passarono cento anni. A questo punto non sapendo cosa fare, aprì la scatola che gli aveva dato Otohime.

Uscì tantissimo fumo bianco dalla scatola. E così improvvisamente Urashima diventò un nonno con la barba bianca.

La Canzone di Urashima Taro

Mukashi Mukashi Urashima ha

Tasuketa kame ni tsurerarete

Ryugujo he kitemireba

E nimo kakenai utsukushisa

 

Nei tempi remoti

Urashima venne portato via da una tartaruga

che lui ebbe aiutato

Appena arrivò al Castello Ryugu(La corte del Drago)

Vide una bellezza che non si poté descrivere in una pittura

Kasajizo, Copricapi di paglia sulle Statue Jizo

C'erano una volta un nonno e una nonna in una casetta isolata in una montagna.

La mattina dell'ultimo giorno dell'anno il nonno e la nonna dicevano così.
"Anche se domani dobbiamo festeggiare il capodanno, non abbiamo nessun mochi(polpette di riso) da mangiare, neanche un chicco di riso. Non abbiamo i soldi per comprarli."
Nonna disse.
"Facciamo dei copricapi di paglia! Io vado in città a venderli. Così guadagno un po' di soldi e posso tornare a casa con i mochi ed i pesci."
Rispose nonno.

Quando nonno arrivò in citta', cominciò a nevicare. C'era molta gente in giro.
Il nonno cominciò a vendere i copricapi di paglia gridando così,
"Volete i copricapi? Volete i copricapi?"
Ma nessuno venne a comprarli.
Nonno decise di tornare a casa, purtroppo senza i mochi e dei pesci. Sapendo che la nonna lo aspettava con tanta speranza, nonno si sentì molto triste.

Mentre il nonno camminava, trovò sei statuette di pietra della divinità sulla stradina. Tutte e sei avevano tanta neve sulla testa.
"Oh, poverini.. Sentite freddo, vero?"
Il nonno tolse la neve sulla testa ad ogni statuetta di pietra, e ci mise i copricapi di paglia.
Però il nonno si accorse che gliene mancava uno..
Disse così all'ultima statuetta,
"Mi scusi, ma non ho più i copricapi.. Abbi pazienza con il mio asciugamano."
E mise il suo asciugamano sulla testa dell'ultimo statuetta.

Il nonno tornò a casa. Chiese scuse alla nonna per non aver portato dei cibi e aver lasciato i copricapi allle statuette di divinità.
La nonna rispose sorridendo.
"Nonno, non devi scusarti, hai fatto un bene. Beate statuette di pietra della divinità! Potranno avere un buon capodanno."

Il nonno e la nonna andarono a riposarsi.

Quella notte, mentre il nonno e la nonna dormivano, sentirono un rumore stranissimo, come se qualcuno portasse qualcosa di pesantissimo. Lo strano rumore si avvicinava a loro casa. "Dossun Dossun, Dossun Dossun"
Il nonno e la nonna apersero gli occhi, e andarono a vedere che cosa fosse successo.

Aperta la porta, videro i tanti sacchi di paglia del riso, dei mochi, dei pesci, le verdure e dei soldi davanti a casa.

Poi videro le piccole figure delle statuette con i copricapi che si stavano allontanando.
I nonni seppero che le statuette furono venuti a ringraziare il nonno per i copricapi e l'asiugamano.

Da allora il nonno e la nonna vissero felicemente.

Hanasaka jiisan: Nonno che fiora i ciliegi

C'erano una volta un nonno e una nonna. I nonni avevano un cane molto fedele. Erano molto onesti, ed ogni giorno lavoravano diligentemente.

Un giorno il nonno lavorava in un campo come al solito. Il suo cane venne da lui. Sembrava che il cane volesse portare il nonno da qualche parte. Il nonno lo iseguì. Il cane si fermò, guardò il nonno, e disse, "Scava qui, bau bau! Scava qui, bau bau" Il nonno cominciò a scavare una fossa come ebbe detto il suo cane. Allora la punta della zappa toccò qualcosa di solido. Nonno trovò un sacco di soldi lucenti d'oro. "Ti ringrazio!", il nonno disse al cane. Portò dei soldi a casa dove lo aspettava la nonna.

Dai nonni venne una vecchia vicina di casa. Sorprendendosi dai soldi che aveva la coppia degli anziani onesti, la vicina chiese loro, "Come mai avete così tanti soldi?" Il nonno onestamente le spiegò tutto quello che fu successo.

La vecchia vicina tornò subito a sua casa, e disse al suo marito che stava dormendo. Loro due furono molto avari e furbi. Il vecchio disse, "Prendiamo il cane in prestito, e scaviamo dei soldi anche noi!"

Il vecchio furbo portò fuori il cane con la forza. Ma il cane si stancò di seguire il vecchio. Invece il vecchio furbo pensò che il cane volesse dire qui fosse il posto dove sono nascosti dei soldi, e cominciò a scavare...

Ma vennero solo sterchi dei cavalli e dei bovini. Il vecchio furbo si arrabbiò e uccise il cane. "Questo maledetto cane!" Bestemmiò così e lo sotterò sotto un albero di pino.

I nonni gentili vennero dai vicini furbi per prendere il loro cane. Il vecchio furbo rispose, "Il cane è morto. Era malato. L'ho sotterato sotto il pino."

Subito i nonni andarono all'albero del pino. Erano molto tristi, e piansero per il cane sotto il pino. Assorbendo la lacrima dei nonni onesti, il pino diventò grande.

Fecero un mortaio dal pino come un ricordo del cane. I nonni decisero di preparare il mochi(polpette di riso) col mortaio. Allora ogni volta che nonno battè "il mochi", balzarono fuori dei soldi.

La vecchia avara vide questo. Tornò subito a casa, e lo disse al vecchio. "Vogliamo battere il mochi anche noi", I furbi portarono via il mortaio.

Subito i vecchi avari cominciarono a battere il mochi. Tuttavia le cose che vennero fuori furono di nuovo dei sterchi dei cavalli e dei bovini. Il vecchio avaro si arrabbiò, ruppe e bruciò il mortaio.

I nonni gentili che vennero a prendere il mortaio, videro solo il cenere del mortaio. Si sentirono molto tristi, vollero almeno un ricordo del cane e raccolsero la cenere, e la portarono a casa.

Mentre camminavano, soffiò il vento. La cenere che fu nella mano del nonno volò, e arrivò all'albero morto. Allora l'albero fiorì improvvisamente. Il nonno salì sull'albero, e sparse una manciata della cenere. Intorno a lui, tutto fu pieno dei bei fiori.

Questa storia giunse anche al signore del feudo. Il nonno ci venne invitato.

"Ho sentito che tu sai fiorare gli alberi morti. Adesso fiora gli alberi morti." Il signore disse così al nonno. Il nonno dicendo questa frase, "Fiorerò gli alberi", sparse della cenere. Gli alberi nel giardino vennero pieni dei fiori. Il signore ne fu molto contento. "Meraviglioso! Sei l'ottimo nonno che fiora gli alberi." Gli diede tanta ricompensa.

Sentendo questa storia, il vecchio furbo andò dal signore per ricevere una ricompensa. "Anch'io so fiorare gli alberi." Sparse una manciata della cenere, ma i fiori non sbocciarono, anzi la cenere entrò nell'occhio del signore. "Insolente, bugiardo!" Il signore si arrabbiò, e lo mise in prigione. Il vecchio gli chiese scuse molte volte, e giurò di diventare onesto. Finalmente venne perdonato.

Invece, i nonni gentili vissero in pace per sempre con i soldi che ebbe lasciato il suo cane.

Bunbuku Chagama, Bollitore che condivide la felicità

La storia Bunbuku Chagama ha diverse versioni. Ecco qui, vi presentiamo tre versioni. La leggenda dice che questa storia fosse successa in un tempio buddista Morinji(茂林寺) che si trova a Tatebayashi, nella prefettura di Gumma.

-Bunbuku Chagama Versione 1

C'era una volta un antiquario in una città ai piedi della montagna. Mentre camminava, vide un tanuki(animale come procione) che era caduto in una trappola. "Oh! Povero tanuki." L'antiquario l'ho lasciò libero. E ricomincia a camminare.

Il tanuki pensò. "Vorrei fare qualcosa per questo gentile antiquario." Così si trasformò in un Chagama(bollitore di ghisa per il te) e si nascose nelle sue merci.

L'antiquario tornò al suo negozio e trovò il Chagama. "Da dove viene questo chagama? Ma che bello questo! Lo faccio vedere al bonzo."

Così l'antiquario andò in un tempio antico. Ci vide il bonzo e gli fece vedere il Chagama.
"Che bello questo Chagama!" Disse il bonzo.
Il bonzo decise di comprarlo.

"hoo, ho sete. Faccio un te con il Chagama che ho comprato oggi."
Versò l'acqua nel Chagama e lo mise sul braciere ardente.
"Ahi! Ahi! Ahi!" Si sentì un grido, poi il Chagama si mosse. Ne uscì una coda, zampe...alla fine uscì la testa di un tanuki.
"Ahii! Che caldo!! Non ce la faccio!"
Il bonzo sbalordito gridò, "un mostroooo!"
Sentendo il grido, i novizi vennero dal bonzo. "Che è successo, signor bonzo?"
Ma non c'erano più zampe e la coda e la testa.
"No, niente niente..."

Il bonzo pensò che fosse molto misterioso. Allora il bonzo restituì il Chagama all'antiquario.

La notte a casa dell'antiquario, "Signor antiquario.."
L'antiquario fu svegliato da una voce.
"Mamma mia, un mostro di Chagama!"
Vicino al guanciale parlava il Chagama.
"Per favore signor antiquario, mi ascolti." cominciò a parlare.
"Signor antiquario, sono il tanuki che Lei ha aiutato un giorno. Ero in una trappola. E volevo fare qualcosa per Lei. E mi sono trasformato in un Chagama. Così mi può vendere per tanti soldi. Ma ho sorpreso il bonzo e sono tornato da Lei. Vorrei ancora fare qualcosa per Lei. Io lavorerò per Lei facendo un'acrobazia. Sono un funambolo!" Così il tanuki sorrise.

"Entrate entrate, comincia l'acrobazia di un misterioso chagama. Venite venite! Volete vedere una acrobazia funambolica?" Tanta gente venne a guardare l'acrobazia di un tanuki di chagama, perché nessuno non aveva mai visto un'acrobazia così divertente. Ogni giorno venne tanta gente, il povero antiquario divenne riccchissimo.

L'antiquario lo ringraziò, "Grazie mille, puoi tenere questi soldi quindi trasformati nella forma tua come prima e vivi la vita felicemente." Ma il tanuki risponde tristemente, "Signor antiquario, sto da chagama da tanto tempo...e ho dimenticato come ci si trasforma.."

All'antiquario dispiacque tanto, allora lo porto dal bonzo e spiego tutto quello che era successo al tanuki. "Per favore La prego di tenere questo tanuki qui."
Anche al bonzo dispiacque la storia del tanuki e decise di tenerlo nel tempio.

Il bonzo teneva tanto al Chagama. Il Chagama è chiamato "Bunbuku Chagama" ed è esposto ancora come un tesoro nel tempio.

Bunbuku Chagama versione 2

Un giorno il bonzo di un tempio ha ottenuto un Chagama da qualche parte. Lo mise subito sul fuoco. Allora il tanuki che si era trasformato in un Chagama tirò fuori la coda, le zampe e la testa.

"Ahii! Che caldo!! Non ce la faccio!"
Il bonzo sbalordito grido, "un mostroooo!"

Il bonzo penso che fosse molto misterioso. Allora lo vendette a un antiquario.
"Questo Chagama è molto bello!" disse l'antiquario.

Aiutato dall'antiquario il tanuki in cambio decise di lavorare come un funambolo.

"Entrate entrate, comincia l'acrobazia di un misterioso chagama. Venite venite! Volete vedere una acrobazia funambolica?" Tanta gente venne a guardare l'acrobazia di un tanuki di chagama, perché nessuno non aveva mai visto un'acrobazia cosi divertente. Ogni giorno venne tanta gente, il povero antiquario divenne ricchissimo.

Per l'inaspettata fortuna ottenuta, l'antiquario restituì il Chagama al bonzo del tempio, pensando che la sua fortuna fosse dovuta al bonzo che gliel'aveva venduto. Da allora il Chagama è adorato come "Bunbuku Chagama(Bollitore che eroga la fortuna)" ed è diventato un tesoro del tempio..

Bunbuku Chagama Versione 3

C'era una volta un tempio antico ai piedi della montagna. Ci vivevano un bonzo gentile e novizi. Ogni giorno dalla mattina fino a sera lavoravano diligentemente.

In questo tempio veniva spesso un tanuki(animale come procione) dalla montagna. E il bonzo sempre gli dava cibi.

Ma un giorno il tanuki smise improvvisamente di venirci. Il bonzo domandava se stesso... "Che è successo al tanuki? Spero che stia bene..."

Un giorno il bonzo andò in una città per un impegno. Dopo aver sbrigato l'impegno, il bonzo cominciò a cercare un regalino per i novizi. E stava per passare davanti ad un antiquario. All'improvviso il bonzo si fermò e guardò un Chagama(bollitore di ghisa per il te).
"Che bello questo Chagama!" Disse il bonzo.
Il bonzo decise di comprarlo. E torno al tempio.

"Bentornato, signor bonzo!" I novizi lo aspettavano.
Ma vedendo il Chagama che il bonzo aveva tra le mani, i novizi si sentirono scoraggiati. "Non e un dolce..."

Ma i novizi non potevano perdere la speranza.. "Ci deve essere un dolce dentro il Chagama!"
Mentre il bonzo dormiva, novizi entrarono nella stanza del bonzo.

Allora il Chagama si mosse. E ne uscì una coda, e poi zampe. Alla fine ne uscì la testa di un tanuki. "Mostrooooo!" Essendo sorpresi i novizi gridarono. Il bonzo si svegliò e guardò il Chagama, ma non c'era niente di strano come prima.
"Ragazzi, che fate? Sempre pensate ai cibi quindi vedete un mostro!" Il bonzo rimprovero novizi.

Dopo averli rimprovati, il bonzo pati la sete. "hoo, ho sete. Faccio un te con il Chagama che ho comprato oggi."
Versò l'acqua nel Chagama e lo mise sul braciere ardente.
"Ahi! Ahi! Ahi!" Si sentì un grido, poi il Chagama si mosse. Ne uscì una coda, zampe...alla fine uscì la testa di un tanuki.
"Ahii! Che caldo!! Non ce la faccio!"
Il bonzo sbalordito gridò, "un mostroooo!"
Sentendo il grido, i novizi vennero dal bonzo. "Che è successo, signor bonzo?"
Ma non c'erano piu zampe e la coda e la testa.
"No, niente niente..."

Il bonzo pensò che fosse molto misterioso. Allora un antiquario passava davanti al tempio, il bonzo lo vide e gli vendette il Chagama.
"Questo Chagama e molto bello!" disse l'antiquario.

L'antiquario è povero. "Ho speso tutti i soldi per comprare questo Chagama..." Ma perché il Chagama gli piaceva tanto, quindi lo tenne vicino anche quando dormiva.

La notte, "Signor antiquario.."
L'antiquario fu svegliato da una voce.
"Mamma mia, un mostro di Chagama!"
Vicino al guanciale parlava il Chagama.
"Per favore signor antiquario, mi ascolti." cominciò a parlare.
Il tanuki voleva lavorare nella città perché sempre il tanuki sempre mangiava quello che offriva il gentile bonzo. Ma in cammino mascalzoni lo inseguirono, quindi si trasformò in un Chagama. Poi loro l'hanno venduto ad un antiquario. Dopo tanto tempo nell'antiquario un giorno il bonzo l'ha comprato!
Dopo essersi spiegato, il tanuki pregò all'antiquario,
"Ho sorpreso signor bonzo, non posso tornare più al tempio.. per favore mi tenga a casa Sua." "Beh, puoi stare qui, ma sono senza soldi...non so se ti posso dare del cibo...", disse l'antiquario. "Non si preoccuppi!", risponde il tanuki. "In cambio di avermi qui, anche io lavorero. So fare un'acrobazia. Sono un funambolo!" Il tanuki sorrise.

"Entrate entrate, comincia l'acrobazia di un misterioso chagama. Venite venite! Volete vedere una acrobazia funambolica?" Tanta gente venne a guardare l'acrobazia di un tanuki di chagama, perché nessuno non aveva mai visto un'acrobazia cosi divertente. Ogni giorno venne tanta gente, il povero uomo d'aquario divenne riccchissimo.

L'antiquario lo ringraziò, "Grazie mille, puoi tenere questi soldi quindi trasformati nella forma tua come prima e vivi la vita felicemente." Ma il tanuki risponde tristemente, "Signor antiquario, sto da chagama da tanto tempo...e ho dimenticato come ci si trasforma.."

All'antiquario dispiacque tanto, allora lo porto dal bonzo e spiegò tutto quello che era successo al tanuki. "Per favore La prego di tenere questo tanuki qui."
Il bonzo fu sorpreso. "Oh, povero tanuki, eri tu?" Gli accarezzò la testa.

Il bonzo teneva tanto al Chagama. Il Chagama e chiamato "Bunbuku Chagama" ed è esposto ancora come un tesoro nel tempio.


 

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